Divertimento: filo conduttore della nostra vita. L’intrattenimento ed il divertimento sono il filo conduttore della vita quotidiana che danno “la forza” all’essere umano di “vivere” e, quindi, di bypassare le problematiche che vengono man mano a porsi: la ricerca di “distrarsi e divertirsi” si discute da tempo immemorabile ed è una tematica mai banale, sopratutto nei giorni nostri ove il dibattito politico non sembra avere altro fine che quello di discutere di ciò che ruota intorno al mondo del gioco. Anche all’interno del Festival Lungo il Tevere in Roma se ne discute in un’intera zona dedicata al Cinebox, apparecchiatura musicale a moneta, parente lontano dell’amato juke-box che così tante emozioni ha saputo regalare.
Giocare in modo sano anche se con “moneta sonante”. Il gioco ha sempre caratterizzato l’esistenza dell’essere umano ed il gioco con vincita è nato con l’introduzione del danaro nella civiltà: anche nelle popolazioni dell’antichità possiamo trovare varie forme di gioco con le quali ci si poteva intrattenere e puntare una posta. Tutte le varie forme di gioco, sviluppandosi, hanno portato all’invenzione dei dadi, delle carte e di tutte le successive forme di intrattenimento e questo perchè, come già ribadito, è nella natura umana la necessità di soddisfare la propria sfera emozionale sia con il gioco che con un qualsiasi svolgimento di hobby. L’importante è che “il nostro io” sia soddisfatto. Questa “soddisfazione” è innegabile e sacrosanta ma quando si rapporta al “gioco d’azzardo” deve essere sempre misurata e consapevole dato che i rischi che ne derivano sono quelli di “finire” nella dipendenza patologica che rappresenta un vero disagio. Bisogna, altresì, sottolineare (ed i dati arrivano da fonti assolutamente attendibili) che ad oggi la percentuale di giocatori d’azzardo che si possono considerare patologici non è così elevata come si vorrebbe “far passare da certo tipo di stampa” e così pure vale per la “pericolosità” di alcuni giochi rispetto ad altri.