Tutte le forze politiche contro il gioco. Una battaglia evidentemente bipartisan quella che si “guerreggia” contro il gioco, con un’insolita intesa tra tutti i colori politici e che ha proposto ed approvato la moratoria da parte della Commissione Affari Sociali della Camera di cinque anni senza nuovi giochi! Ormai oltre alla battaglia contro il gioco c’è pure una battaglia per “accaparrarsi” il diritto di essere stati i “primi” a proporre iniziative contro il gioco d’azzardo lecito, da destra e da sinistra…. sembrerebbe ridicolo ma è così: si accampano diritti da destra e da sinistra. Insomma tutti chiedono uno “stop” al gioco pubblico evitando che escano nuovi prodotti non ricordandosi che è stato proprio il settore del gioco, con gli addetti ai lavori, che chiedeva a gran voce la stessa cosa già da anni, cercando di rafforzare le proprie attività economiche acquisite e la messa in sicurezza del sistema, piuttosto che inseguire altri sviluppi e programmare nuovi ed altri piani di investimento: meglio consolidare tutto ciò che era stato faticosamente raggiunto.
Tanta speranza… forse mal riposta. Gli operatori del gioco quindi avevano riposto tanta speranza nel testo di legge in fase definitiva che aveva fatto nascere sensazione di buoni auspici, ma che invece contiene numerose insidie per il settore e non solo, anche per il Paese. Eh già, perchè la “famosa” razionalizzazione del gioco, quasi a voler anticipare la Legge Delega, nasconde il rischio della scomparsa quasi totale degli apparecchi da intrattenimento. Infatti, guardando il testo approvato dalla Commissione, ed in attesa della discussione alla Camera, nell’art. 4 si trova il divieto di introdurre nuovi giochi con vincita in danaro e moratoria delle concessioni, oltre a proporre con decorrenza dall’entrata in vigore dela legge e per un periodo di cinque anni, la mancata attività di nuovi apparecchi di videolottery o slot machine sulle concessioni già esistenti.