Gli interrogativi sul mondo del gioco non hanno quasi mai una risposta. In un periodo storico così brutto e pieno di incertezze, in un periodo storico-commerciale dove tante, tantissime aziende non riescono ad emergere ed a continuare nelle proprie attività, in un periodo dove tante persone rischiano il proprio posto di lavoro, il mondo del gioco d’azzardo era quel settore che era riuscito a “stare a galla”, aveva ricavato utili, aveva impegnato risorse importanti, aveva contribuito a “rimpinguare” le casse dell’Erario, Questo non è stato sufficiente, però, ad evitare al mondo-gioco attacchi di ogni sorta, campagne demonizzanti, regolamenti restrittivi e balzelli fiscali per demotivare ad oltranza gli investitori che via via stanno, ovviamente, scemando e si rivolgono od al mercato estero o ad altri settori meno “combattuti”. La Delega Fiscale aveva aperto uno spiraglio per un futuro diverso per gli operatori del gioco e la speranza veniva appunto riposta nell’applicazione dell’art.14 e nella prevista ristrutturazione dell’intero settore, sia da un punto di vista fiscale che organizzativo: il futuro con la Legge Delega sarebbe stato più “arcobaleno”, gli investitori più incentivati e tutti…. sarebbero stati contenti.
Il futuro del gioco lecito non “ha futuro”. Il “sogno” di una normalizzazione è durato ben poco. É apparsa la Legge di Stabilità con i suoi “orpelli” e tutto è ricaduto nel baratro, le norme appaiono estemporanee su di un settore che è già stato sottoposto a “vessazioni” di vario genere. La Stabilità fa intravedere una serie di nuovi contenziosi tra Stato e industria del settore che non faranno assolutamente bene a nessuno, poiché l’attesa di un giudizio può portare ad una specie di “limbo normativo” che potrà essere sfruttato in varie maniere, sopratutto facendo proliferare la rete “alternativa illegale” che già la sta “facendo da padrona” sul mercato e che nasconde chissà quali “anfratti oscuri” nei quali i giocatori si dovranno districare…