E’ la solita storia delle maxi penali o no? Questa volta, la questione delle “maxi penali slot”, di cui tanto si è parlato e tanto si parla ancora, prende una “piega” diversa e particolare: il senatore Augusto Minzolini ha presentato al premier Renzi un’interrogazione nella quale si riparla di questo famoso caso per far emergere una situazione di “reale danno erariale”. Ci si spiega meglio e cioè: da svariati anni presso la Corte dei Conti pendono parecchi giudizi per responsabilità erariale nei confronti dei concessionari del gioco lecito e di questo si è molto parlato e vi è stata un’ampia eco da parte mediatica. Si è lasciato che arrivasse all’opinione pubblica che si fosse in presenza di un danno erariale collegato alla mancata contabilizzazione, e relativo incasso, del prelievo erariale (meglio conosciuto come Preu) applicato agli apparecchi da intrattenimento e calcolato in relazione al volume delle giocate da parte di tutti i concessionari.
Ciò che “non è arrivato ai cittadini”. Non si è invece “fatto passare” il messaggio che fosse abbastanza singolare che tutti i concessionari potessero avere violato i loro obblighi in misura esattamente uguale a quella accertata dalla stessa Amministrazione dei Monopoli in sede di erogazione delle penali, poi annullate dal Giudice Amministrativo. Per espletare le indagini di rito la Procura presso la Corte dei Conti del Lazio è stata impegnata parecchio: recentemente, però, si è appreso che nel corso di altra indagine sarebbe stata acquisita una deposizione resa sotto giuramente innanzi alla Procura della Repubblica di Milano da un ex colonnello della Guardia di Finanza, ora in pensione, che ha riferito di un colloquio con un procuratore regionale presso la Corte dei Conti nella quale il detto procuratore avrebbe asserito che si era “evidenziata l’assenza del danno erariale addebitato ai concessionari di gioco lecito”. Quindi, perchè la Corte dei COnti ha continuato ad indagare? Per chi e per cosa questo “strano atteggiamento”?