Il primo rapporto pubblicato dall’European Casino Association (ECA) rivela lo stato di salute delle case da gioco con licenza in ciascuno dei 23 Paesi europei aderenti all’Associazione. Si tratta di una ricerca unica nel suo genere che ha lo scopo di fornire un quadro trasparente dell’industria, che comprende non solo dati economici ma anche informazioni essenziali per promuovere un ambiente di gioco ben controllato e regolamentato in linea con i valori fondamentali degli Stati membri come trasparenza, responsabilità, integrità e sicurezza.
I dati contenuti nel rapporto mostrano un Europa a due velocità: gli incassi dei casinò sono scesi in dodici paesi europei, con una contrazione particolarmente accentuata in Italia, Grecia e Svizzera mentre soltanto otto Stati hanno visto incrementare le proprie entrate. Tra i fattori che hanno contribuito a tale flessione ci sono il bando al fumo, la competizione crescente esercitata dal gioco on line e dalle sale VLT, senza dimenticare la crisi economica. A livello complessivo, nel 2012, i casinò aderenti all’ECA hanno incassato 6,58 miliardi di euro, il 6,5% in meno rispetto al 2011. Più dell’ottanta percento della raccolta, pari a 5,3 miliardi di euro, è stata generata in soli otto Paesi, con i 195 casinò francesi che contribuiscono con 2,34 miliardi (35,5% del totale), mentre Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Italia, Greci, Spagna, Portogallo rappresentano tra il 4 e il 10 percento ciascuno. Il calo più significativo nel 2012 si è registrato in Grecia, il Paese che più di tutti ha sofferto della crisi economica, dove gli incassi sono diminuiti di oltre un quinto. Nel nostro Paese i quattro casinò hanno totalizzato lo scorso anno 364 milioni di euro, il 18% in meno rispetto al 2011 (449 milioni). L’Ungheria, invece, è lo stato in cui i casinò hanno registrato la maggior crescita. Grazie alla scelta del Governo, nell’ottobre del 2012, di mettere al bando le slot al di fuori dei casinò, le case da gioco hanno raccolto 29 milioni di euro, il 32% in più rispetto al 2011.