La ludopatia e le altre similari dipendenze. Già dal lontano 2008 furono fatte fare ricerche sulla dipendenza da gioco e successivamente presentate al Parlamento dalle quali, già da allora, risultava che il gioco patologico era oggetto di studio al pari di tutti gli altri fenomeni di uso ed abuso di “sostanze”: il Parlamento, quindi, era indubbiamente a conoscenza di tutto ciò che era “la conseguenza” del gioco, della ludopatia (e quindi del gioco patologico) e di tutti gli altri “annessi e connessi” che ne potevano discendere. Quindi, oggi, non ci si può nascondere “dietro un dito”, negando di sapere che siano stati fatti studi relativamente al “disagio conseguente al gioco”, ma si dovrebbe, in coscienza, prendere atto di ciò che “già si sapeva” e che, con l’andare degli anni, è ovviamente aumentato. Sarebbe opportuno prendere le conseguenti contromisure a livello sanitario che, purtroppo, tardano ad arrivare creando un vuoto sempre più incolmabile tra lo Stato, l’industria del gioco, i cittadini, le Regioni ed i Comuni.
I veri dati sul gioco d’azzardo patologico… risalgono al 2008: un pò “datati” si potrebbe dire. Gli ultimi dati relativi alla dipendenza da gioco provenienti dall’Istituto Superiore di Sanità risalgono al 2008, quindi, a tanti anni or sono, dopo non è stato “richiesto” ufficialmente più nulla: allora non risultava alcuna emergenza sanitaria, come era ovviamente inevitabile, tenendo conto e ben presente che la maggior diffusione del gioco pubblico sul nostro territorio è avvenuta successivamente al 2008, sopratutto dopo l’introduzione di una serie di giochi nuovi, dalle slot machine, alle vlt, all’online passando per i vari prodotti come bingo, superenalotto ed “affini”. Mancano, quindi, dati statistici relativi alle conseguenze del gioco “veri, attuali ed effettivi”: l’unico dato certo è che l’uso e l’abuso del gioco d’azzardo porta inevitabilmente ad una dipendenza, come tutti gli altri abusi sia dell’alcool che della droga, che del fumo…