Quando è che si diventa ludopatici? E’ facile o piuttosto difficile riconoscere, individuare la malattia in noi stessi oppure nei nostri affetti? Come sapete le tempistiche sono essenziali in questi casi, prima la si scopre e meglio la si più curare, con maggiore efficacia, e meno si rischia che essa si aggravi con conseguenze alcune volte irreparabili. Veniamo al punto e sveliamo in quale momento possiamo essere sicuri di aver davanti una persona affetta dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Alcuni comportamenti visti come tipici danno subito l’allarme. . .
Una persona che non manifesta alcun interesse in quello che la circonda ha sicuramente un problema ed è meglio parlarne. Non si sa mai cosa scoprirete. Quando un amico ci dice che ha perso lavoro ed ha rotto, contemporaneamente, con la fidanzata oppure che si è fatto lasciare dalla moglie vuol dire che c’è qualcosa che non gira, le coincidenze sono troppe. Qualcuno che tutti evitano- e voi non sapete il perché- , un emarginato della società, potrebbe avere la malattia dei casinò. Quando un vostro caro si trasforma in una persona aggressiva e non ne avete la spiegazione serve un’indagine approfondita. La predisposizione al litigio può nascondere qualcosa di oscuro.
Vi è arrivato alle orecchie che un ex compagno di lavoro ha derubato la società che lo aveva impiegato? Spesso può essere la ludopatia ad averlo spinto a commettere il reato. Il conoscente aveva bisogno di somme sempre maggiori da scommettere e quando si brucia lo stipendio si arriva addirittura a compiere illegalità. Si deve giocare a tutti i costi, galera inclusa. Quando perdiamo tutto quello che avevamo e troviamo nuove risorse da impiegare con il gioco speriamo di rifarci ma non è così facile. Di sicuro non si vince quando si è nervosi e messi in situazioni limite, solo la serenità attira dopo di sé la fortuna.
Un vostro caro non smette di chiedervi denaro in prestito? Vi siete chiesti come mai? Vi siete fatto raccontare i problemi che lo spingono a fare questo? Potreste rimanerne sorpresi ma è abbastanza inusuale che un ludopatico riconosca che ha un problema dato che l’affermazione della malattia significa che essa andrebbe affrontata. Di solito ci si vergogna e perciò preferiamo mentire, (ci ) diciamo che tutto va bene e ci nascondiamo anche dalla famiglia e dal cerchio di amici. Per ultimo, ma non per questo meno grave, l’episodio che include un vostro amico depresso, attenzione alla malattia che può generarne un’altra.
Non è mai semplice quando si incontra in un caso del genere. Nessuno è preparato a scoprire che il padre, il figlio, la sorella oppure la migliore amica sono affetti dalla ludopatia. Svelato il malanno è inutile condannarsi per gli attimi in cui avevamo gli occhi coperti oppure in cui non avevamo il coraggio di partire a contrastare il male. Bisogna agire in fretta non appena ci rendiamo conto della posizione in cui si trova la persona affetta dal morbo del gioco: stategli vicini ma quello che ci vuole è uno specialista, lasciate stare il fai da sé! ! !
