Sono tre gli elementi da esaminare. Tre elementi hanno contribuito a far percorrere al mondo del gioco un periodo buio dal quale si deve rialzare per poter sopravvivere: crisi, appiattimento e presunzione. Solo dalla loro analisi si potranno costruire tante “molle” dalle quali far ripartire “la ruota del gioco” che ha quasi terminato di “girare”. La crisi: ha messo in ginocchio tanti imprenditori, in tutti i settori, ed anche quello del gioco e del divertimento. Si “vociferava”, tempo fa, che la crisi spingesse la gente al gioco… era vero: la crisi e l’inflazione hanno favorito aumenti notevoli di giocate per totocalcio e lotto ed in quegli anni la fortuna passava solo per quei giochi, ora invece la fetta di mercato si è allargata e l’attività dei casinò non è più monopolistica come un tempo e deve subire la concorrenza di slot e da Vlt.
L’appiattimento dei casinò. Sono “andati avanti” a pensare seguendo l’onda del loro monopolio senza pensare al futuro “prossimo”. Si sono “seduti” sul fatto che “bastasse aprire la porta della casa da gioco” e la gente sarebbe entrata “in quantità” non tenendo conto che nel mondo del gioco si stava iniziando un processo di trasformazione e l’online ha poi dato “il colpo di grazia”: ora bisogna forzatamente pensare in modo diverso. La presunzione poi ha fatto il resto: coloro che avevano come obbiettivo quello di risollevare le sorti delle case da gioco “tricolori” hanno dovuto fare i conti con una realtà non prevista. Chi ha fatto incassi record creando forti debiti, chi non ne ha fatti, ma non ha neppure investito, chi ha pensato di vendere poiché gestire un casinò è “difficile”. Crisi, appiattimento e presunzione hanno creato una miscela esplosiva e tutti gli “addetti” sono chiamati a fare la propria parte e dare una prova profonda di umiltà, preparazione, lungimiranza e serietà.