Il “nostro” mondo del gioco d’azzardo è “arretrato”. Dispiace sinceramente dirlo… ma anche nel mondo del gioco d’azzardo siamo… indietro e, quindi, non competitivi come vorremmo sul mercato internazionale. Non sono senz’altro belle le sensazioni che alcuni operatori italiani hanno recepito partecipando lo scorso mese di novembre a Iaapa, grandissima fiera sull’amusement che si è tenuta ad Orlando: era il luogo ideale per cogliere le ultime novità in fatto di giochi, ma purtroppo il settore dei cosiddetti comma 7 in Italia non è per nulla interessato da alcuna novità. Nel nostro Paese esistono ancora, al momento, normative obsolete che riguardano il mondo-gioco ed in virtù di questo, il nostro mercato sta diventando uno dei più arretrati nel settore amusement e senz’altro il meno appetibile. Gli operatori continuano a chiedere riforme che, inevitabilmente, cadono nel… vuoto più assoluto ed assordante.
Obbiettivamente il nostro mercato del gioco ha necessità di regolamentazioni “aperte” al futuro. Il nostro mercato nazionale avrebbe bisogno di nuove regole che permettano di portare in Italia un “mare” di prodotti nuovi presentati nella Fiera di Orlando -che è la più grande ed interessante del mondo- e che ad oggi non sono importabili. Il nostro territorio è ancora pervaso da un’inutile e sterile “caccia alle streghe” che ha “prodotto” un’altrettanto inutile scrittura di assurde regole relative ad omologhe, ai nulla osta ed ai Rfid che andranno senza dubbio a “guidare” le mani del Legislatore per creare ulteriori costi e lentezze burocratiche che andranno nuovamente ad “infierire” sul settore del divertimento che dovrebbe essere, invece, il più semplice,raggiungibile e lineare possibile. Ma tant’è… Il resto del Pianeta in questo settore è all’avanguardia, semplificato ed accessibile dalle imprese che in questo settore vogliono investire: sembra, qui in Italia, di essere in un Terzo Mondo… con tutto il rispetto che lo stesso ha nell’affrontare problemi di ben più essenziale importanza!