Un movimento controverso per bloccare una centina di siti web in Australia continua ad esistere e il governo del paese vuole adesso una lista di siti, riesaminata da un panello di eminenti australiani oppure da un gruppo di parlamentari, per garantire la massima trasparenza.
Ma la lista e' gia venuta fuori e contiene i nomi di certi siti che non hanno nulla a che fare con il porno legato ai bambini e con la bestialita'. Il governo australiano vorebbe istituire un divieto anche per i siti dentali, (?) per i siti politici e per il mercato della scommesse Betfair, perfettamente legale in Australia.
Questa lista arriverebbe alla gente che deve creare i filtri internet, ma la pubblicazione di essa e' un reato.Questa cosa fa credere che certi siti potrebbero trovarsi su questa lista senza saperlo e senza poter diffendersi, ha dichiarato Dan Harrison del The Age.
Il Ministro delle Comunicazioni, Stephen Conroy, si e' trovato in primo piano in questa polemica e ha fatto sapere che il governo sta considerando delle opzioni per garantire una maggiore trasparenza e responsabilita' legate alla lista nera dei siti bannati, ma tantissima gente crede che questo programma non sara' efficiente e, peggio, fara' abassare la velocita' di Internet.
Il CEO di Betfair, Andrew Twaits, si dichiara sorpreso e riconosce di non essere stato a conoscenza di questa cosa; hanno semplicemente ricevuto la licenza per operare in Australia, per 3 anni, e non hanno mai ricevuto nessuna dennuncia e non sono mai stati accusati di nullla, tipo per il fatto che Betfair non potrebbe essere usato dagli australiani localmente oppure globalmente. Anzi, dice lui, il sito globale di Betfair viene accessato dagli australiani ogni giorno.